martedì 28 maggio 2024

Shabaka Hutchings "Perceive Its Beauty, Acknowledge Its Grace" (Impulse! 2024)

Shabaka Hutchings, postleader dei Sons Of Kemet, The Comet Is Coming e Shabaka And The Ancestors, esce con il nuovo album "Perceive Its Beauty, Acknowledge Its Grace", proseguendo il suo viaggio musicale e spirituale, abbracciando una visione sonora che combina elementi acustici ed elettronici, arricchita da una vasta gamma di influenze culturali.

Dichiarato il suo ritiro dal sassofono,  alla fine del 2023, per concentrarsi su diversi tipi di flauti provenienti da tutto il mondo, Hutchings ha creato un album che rappresenta un ponte tra il passato e il futuro della sua carriera musicale, con un'opera più ambiziosa rispetto al suo precedente ep, "Afrikan Culture" pubblicato due anni fa.

Nel disco, Hutchings suona vari strumenti, tra cui clarinetto, diversi flauti e lo shakuhachi, riservando l'uso del sassofono a un solo brano, "Breathing", quasi come un saluto a lungo atteso. Le composizioni si fondano su movimenti semplici, arrangiati  con una complessità comunque avvolgente,  a volte utilizzata come una sorta di sfondo per le voci particolari.

La lista degli ospiti presenti nell'album è impressionante e aggiunge una ricchezza straordinaria al progetto. Gli arpisti Charles Overton e Brandee Younger, i pianisti Nduduzo Makhathini e Jason Moran, e i tastieristi Surya Botofasina, Floating Points e Laraaji. Tom Herbert ed Esperanza Spalding al basso, Marcus Gilmore alla batteria e Carlos Niño alle percussioni forniscono una solida base ritmica. Gli archi di Miguel Atwood-Ferguson e i contributi vocali di artisti come Moses Sumney, Saul Williams, Elucid, Eska Mtungwazi e Lianne La Havas arricchiscono ulteriormente la trama sonora del disco.

Una menzione speciale va alla traccia finale, "Song of the Motherland", che vede la partecipazione del padre di Hutchings, Orville Hutchings, noto come il poeta dub Anum Iyapo. Questo brano, insieme al contributo di André 3000 che suona un flauto drone Teotihuacan in "I'll Do Whatever You Want", conferisce all'album una dimensione profondamente personale e intima.

Roberto Gallino

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