domenica 16 ottobre 2011

Sandblow ...anteprima

Non è sempre necessario che la verità assuma una forma precisa (Goethe)


La verità, la forma. La verità degli oggetti, dei suoni, delle parole, la forma delle immagini, la forma degli strumenti e dei supporti. Tutto cambia, tutto è in perenne e in continuo movimento, ma molto spesso torna ad assumere, o quasi, la sua forma originaria. Come nel deserto la sabbia è in movimento perpetuo, le dune cambiano forma e altezza, spesso il vento le riporta alla loro condizione originale, anche se a distanza di chilometri. E per chi le vede la prima volta, quella è la loro condizione originale.
Questo vorrebbe, il condizionale è d'obbligo, essere la base di cui discutere su queste pagine, pagine nate dalla mia passione per il cinema, la musica, la lett(erat)ura e mettere in evidenza e discussione su sandblow.
Granelli e dune di sabbia che si muovono anche per tutto il globo e non in unico deserto, che si disperdono e si contaminano con sabbie di altri luoghi, per ritrovarsi, anni dopo, a migliaia di km di distanza, sia con la loro forma primordiale, che attaccata da granelli di sabbia provenienti da ogni angolo del globo.

Ho sempre ritenuto, forse anche errando, che la cultura, intesa anche come arte nelle sue più svariate forme, abbia sempre più assunto nel tempo un carattere di apparente immobilità, ma spinta dal vento dell'innovazione, dalla mutazione dei tempi e dei cambiamenti geopolitici e sociali,  senza mai perdere quel carattere originario e quindi unico e distintivo, pur incosapevolmente, si autorigenera.
E' una descrizione che ho sempre trovato affascinante, nel mio ruolo di ascoltare, di lettore, di affamato di immagini. La cultura che si diffonde come la sabbia, a volte in modo impercettibile, ma che è proprio quell'impercettibilità che ne permette una perpetua rigenerazione.
Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, la musica classica che ha un ruolo predominante in quei suoni definiti "contemporanei" in autori come Glass, Nyman o Mertens, solo per citare i più noti. O la musica elettronica, già usata negli anni '50 dai fratelli Barron come originalissima soundtrack di una delle pietre miliari della fantascienza tutta, "Il pianeta proibito", da cui hanno attinto idee sonore e visive per anni e anni a venire. Sono questi i granelli di sabbia che si spargono per il mondo, che contaminano, fortunatamente, culture e luoghi distanti tra loro.
Al fine di tutto questo, mi piacerebbe trovare tra di Voi chi ha voglia di esprimere le proprie opinioni, idee, o la semplice voglia di scrivere qualcosa su argomenti che fanno parte delle sue "emozioni" quotidiane, senza vincoli di sorta.
Questo è solo l'inizio, non troverete ancora foto, immagini o suoni; lascio che sia per ora il movimento interiore mio e vostro a riempire, poco per volta, queste pagine.
Grazie a tutti quelli che vorranno, più che collaborare, partecipare su queste pagine assolutamente aperte, con ogni sorta di recensioni di film visti o dischi e concerti ascoltati, di libri letti o partecipazione ad eventi di qualsiasi natura, sociale, ludica o politica che sia.
Tutto contamina tutto. Da sempre.

7 commenti:

maxygroove ha detto...

Ottimo,

felice per lo spazio condiviso, avere un luogo dove delirare di musica, arte e cultura. Mi contamino come sempre volentieri, cari tutti, il tiro è alto la verità e la forma, le mutevoli ricomposizioni delle informazioni e delle emozioni. Il ruolo che rimane all'espressione dell'uomo in un contemporaneo che nella narrazione collettiva è sempre più opprimente e ammutolente. Ci resta, la cultura, l'arte, l'espressione per vincere l'oppressione. Ti ringrazio Roberto, io ci sono, con quel poco che so e quel molto che voglio.

Susi ha detto...

ben venga, quindi, questo social blog! da neofita curiosa, spulcerò (...e farò le pulci a) i post, sicura di imbattermi in argomenti, suoni, parole, immagini che non mi lasceranno indifferente.

Laura S. ha detto...

Finalmente "un rifugio" in cui andare a perdersi....proprio come in quel deserto che sempre cambia e sempre emoziona...
Non sara' forse il mio contributo ad arricchire Sandblow, ma sono certa che ogni cosa condivisa in questo spazio arricchira' me. Quindi ti ringrazio Roby per aver scelto di condividere la tua raffinata ricerca e conoscienza che da sempre ti contraddistingue.

k ha detto...

ciao robi, ho appena letto il tuo post su cronenberg..sono sempre stato avulso dal mondo dei blog principalmente per pigrizia, ma in effetti, come succede nella vita "reale", poter trarre spunto dalle riflessioni di qualcuno e schiarirsi le idee su cose che si conoscono poco vale decisamente il prezzo del biglietto, quindi per ora grazie..spero di approfittare presto del tuo spazio, magari quando avrò un tema che possa stuzzicare la comunità, nel frattempo mi godo quel che leggo..un abbraccio e complimenti

fede ha detto...

grande roby ottimo lavoro!

Ti ho messo tra i link amici ;)

antongiulio ha detto...

Ciao, Roberto.
banalmente, per me leggere, guardare un quadro, ascoltare musica, vedere un film, uno spettacolo teatrale, è sempre stato un modo per soddisfare la mia "fame" di vita. Uscire dai limiti della mia per provare a viverne altre, che forse avrebbero potuto essere la mia, in altre circostanze. Pensandoci, questo è sempre stato anche il mio personale criterio "estetico" e "critico". Per esempio, mi piace certa musica elettronica perchè ha a che fare con la colonna sonora di questi tempi e dove non arrivano le parole, a raccontarla mi sembra possano arrivare solo certi suoi suoni e atmosfere.
Forse è un approccio un po' limitato e soggettivo?
Mi piace l'idea di questo spazio e da osservatore/partecipante limitato ma curioso ti verrò a trovare.

Roberto Gallino ha detto...

caro Antongiulio, direi che hai centrato in pieno la mia idea di come sviluppare questo tipo di spazio aperto, proprio affermando che certa musica elettronica è, per certi versi, la colonna sonora di questi tempi. Colonna sonora mischiata da quei granelli di sabbia immaginari (che cercherò più di non citare...) a pulviscoli spinti da venti culturali provenienti da luoghi e tempi diversi. Gli scritti di ogni persona, che avrà tempo e voglia di partecipare all'interno di questo spazio, servirà a perpetuare, per ciascuno di noi, affamato di altre conoscenze, un altra "vita", come tu stesso citi, fatta di conoscenze (per carità, a volte assolutamente marginali e prescindibili, ma che sono il sale della vita stessa) che fino ad oggi abbiamo ignorato. E quindi il tuo è un approccio che tutt'altro che limitato e soggettivo; la soggettività è parte univoca di ognuno di noi, ed è imprescindibile per la crescita delle persone. E se volessi partecipare con post inerenti la tua esperienza nel sociale, in temi che conosci da vicino e meglio di chiunque altro qui sopra, che riguardano tempi e ostacoli della vita quotidiana lavorativa e politica, non faresti altro che arricchire chiunque li legga, e farli diventare a sua volta temi di discussione.
Grazie