mercoledì 13 novembre 2013

Il Passato-Le Passé (2013) di Asghar Farhadi



Ritratto di famiglia - allargata - in un interno, cronaca intima della coppia, dramma familiare.
Senza dubbio alcuno (per chi scrive, ovviamente) uno dei Migliori Film dell’anno (uscita prevista il 25 Novembre).

Premio alla Miglior Attrice con Berenice Bejo all’ultimo festival di Cannes, Asghar Farhadi continua con il suo personale registro nel mettere in scena la vita nuda e cruda, la vita dei personaggi (noi ?), le loro tensioni nascoste e apparentemente banali, che portano irrimediabilmente ad una tardiva deflagrazione. L’apparente banalità delle storie dei suoi personaggi, esplorati nella loro profondità, viene sviluppata con una intensità e potenza all'altezza delle grandi tragedie, visuali e narrative, del passato. Il tutto senza mai perdere un approccio cinematografico di ammirevole sensibilità.
Prolungamento naturale del lavoro di Farhadi dopo " Una separazione (2011)", dove in una trama cristallizzata attorno a un evento e un luogo - qui un suicidio e la periferia parigina - la storia procede per strati e chiavi occultate, rivelazione dopo rivelazione, in una scomoda postura di dubbi e interrogativi. Per il regista iraniano, la certezza è vietata .

Marie (Berenice Bejo) accoglie il suo ex marito iraniano Ahmad (Ali Mossaffa), arrivato a Parigi per ratificare il processo di divorzio. Nel frattempo Marie ha ricostruito la sua vita con Samir , la cui moglie è in coma dopo aver tentato il suicidio. Nella casa di Marie , il velenoso passato si riproporrà a contaminare i presenti con l'arrivo di Ahmad,  in-consapevole meccanismo nel far scaturire segreti e contraddizioni interne che paralizzano le vite di Marie, la figlia Lucia e Samir .
Il peso del passato è onnipresente, testimoniato anche dalla casa di Marie, colma di oggetti d'antiquariato, segno dell'incapacità della famiglia acquisita di vivere insieme pacificamente, di lasciarsi alle spalle quegli eventi che, come barriere invisibili, si interpongono tra i protagonisti.
Ahmad, da elemento scatenante, si tramuterà in elemento pacificatore, atto a lenire le tensioni tra la famiglia, in cui i bambini reciteranno un ruolo determinante.

Un film coraggioso, che orchestra magistralmente un avanti e indietro tra presente e passato, senza il quale diventa impossibile ipotizzare un futuro. Incredibili gli attori, Mossaffa è senza dubbio la rivelazione del film, come i piccoli protagonisti, disarmanti nella loro intensità rivelatrice, grazie a Farhadi, che conferma lo status di uno tra i migliori registi contemporanei.

1 commento:

Manuela M. ha detto...

Non vedo l'ora di vederlo!