Ritratto di famiglia - allargata - in un interno, cronaca
intima della coppia, dramma familiare.
Senza dubbio alcuno (per chi scrive, ovviamente) uno dei
Migliori Film dell’anno (uscita prevista il 25 Novembre).
Premio alla Miglior Attrice con Berenice Bejo all’ultimo
festival di Cannes, Asghar Farhadi continua con il suo personale registro nel
mettere in scena la vita nuda e cruda,
la vita dei personaggi (noi ?), le loro
tensioni nascoste e apparentemente banali, che portano irrimediabilmente ad una
tardiva deflagrazione. L’apparente banalità delle storie dei suoi personaggi,
esplorati nella loro profondità, viene sviluppata con una intensità e potenza
all'altezza delle grandi tragedie,
visuali e narrative, del passato. Il
tutto senza mai perdere un approccio cinematografico di ammirevole sensibilità.
Prolungamento naturale del lavoro di Farhadi dopo "
Una separazione (2011)", dove in una trama cristallizzata
attorno a un evento e un luogo - qui un suicidio e la periferia parigina - la
storia procede per strati e chiavi occultate, rivelazione dopo rivelazione, in
una scomoda postura di dubbi e interrogativi. Per il regista iraniano, la
certezza è vietata .
Marie (Berenice Bejo) accoglie il suo ex marito iraniano
Ahmad (Ali Mossaffa), arrivato a Parigi per ratificare il processo di divorzio.
Nel frattempo Marie ha ricostruito la sua vita con Samir , la cui moglie è in
coma dopo aver tentato il suicidio. Nella casa di Marie , il velenoso passato
si riproporrà a contaminare i
presenti con l'arrivo di Ahmad, in-consapevole meccanismo nel far
scaturire segreti e contraddizioni interne che paralizzano le vite di Marie, la
figlia Lucia e Samir .
Il peso del passato è onnipresente, testimoniato
anche dalla casa di Marie, colma di oggetti d'antiquariato, segno
dell'incapacità della famiglia acquisita di vivere insieme pacificamente, di
lasciarsi alle spalle quegli eventi che, come barriere invisibili, si
interpongono tra i protagonisti.
Ahmad, da elemento scatenante, si tramuterà in elemento
pacificatore, atto a lenire le tensioni tra la famiglia, in cui i bambini reciteranno
un ruolo determinante.
Un film coraggioso, che orchestra magistralmente un
avanti e indietro tra presente e passato, senza il quale diventa impossibile
ipotizzare un futuro. Incredibili gli attori, Mossaffa è senza dubbio la
rivelazione del film, come i piccoli protagonisti, disarmanti nella loro
intensità rivelatrice, grazie a Farhadi, che conferma lo status di uno tra i
migliori registi contemporanei.
1 commento:
Non vedo l'ora di vederlo!
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