giovedì 22 dicembre 2011

40 anni e non sentirli.... CAN – TAGO MAGO (40th Anniversary 2CD Edition), 1971

Senza stare a perdersi in quello che ha significato il movimento  musicale krautrock per la musica tutta, come ho già scritto nel post dedicato al Manuel Gottsching di "E2-E4" (1984), ecco la ristampa, in doppio cd, di uno dei masterpiece di un’epoca irripetibile. Sotto la (ridicola per certi versi) sigla krautrock, si riunivano gruppi degli anni '70 della Germania Ovest, che estremizzavano la concezione della musica pop, spingendola verso una forma compositiva estrema per l’epoca, utilizzando una durata davvero lunga ed inusuale, rispetto ai  i brani che circolavano in quei anni , specialmente nel beat d’oltremanica.
Da buon (o pessimo, a seconda dei gusti) scribacchino didascalico, i CAN erano studenti di composizione free-jazz e  contemporanea,  interessati alla ricerca e all’avanguardia. Il bassista Holger Czukay (oltre a lui, Damo Suzuki alla voce, Michael Karoli alla chitarra, l’incredibile Jaki Liebezeit alla batteria, e alle tastiere Irmin Schmidt) che negli anni successivi, sarà venerato come un pioniere, fu la mente che avrebbe dato il la ad un nuovo utilizzo delle registrazioni audio, di jam-session improvvisate, di taglie e giunzioni dei nastri in nuove forme sonore.
“Tago Mago” è il secondo lp dei CAN, in originale in doppio vinile, che racchiude un incredibile miscela di psichedelia,  rock, e sperimentazione, ma basta l’ascolto dei 18” di "Halleluwah" per apprezzarne l’essenza totalmente funky (!!), in cui i primi minuti ricordano certi tagli sonori in comune con le colonne sonore blaxploitation (basso funk, chitarra wah wah) dell’epoca. Una demolizione e al tempo stesso una nuova genesi di ritmi e suoni allora mai ascoltati. “Tago Mago” aveva già un occhio al futuro.
Stilare una lista di autori e band che ne sono stati influenzati è opera superflua ed inutile, visti i numerosi spazi dedicati, sia al gruppo che al disco, dalle riviste musicali specializzate. Si tratta semplicemente di un disco leggendario per chi ha sempre masticato rock di gruppi quali, ad esempio, i PIL di John Lydon (il cui bassista Jah Wobble, anni più tardi, si sarebbe ritrovato in studio con Czukay, Liebezeit e The Edge [!!!] degli U2 in un incredibile ep “Snake Charmer”, prodotto nel 1983 da uno dei più importanti dj/remixer come Francois Kevorkian).
Questa nuova ristampa della Mute, disponibile dallo scorso Novembre, oltre al cd rimasterizzato, con la copertina originale dell’edizione inglese dell’epoca,  include un bonus CD con 50 minuti di materiale live del ’71.
Nella barra video a fianco potete godervi la genialità del gruppo dal vivo…

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