mercoledì 7 dicembre 2011

MANUEL GOTTSCHING, "E2-E4" (1984)

Mi si chiede perché su sandblow non ci siano così tante recensioni, o meglio riflessioni su novità discografiche, sull’ultimo cd del gruppo hype del momento, piuttosto che di una ristampa di Schoenberg o dell’ultima novità jazz o techno. Beh, a me non è venuto nulla da dire in proposito, a meno che non sia rimasto particolarmente colpito dalla novità del momento piuttosto che dall’ennesima ristampa…e poi ci sono tanti bei siti su cui leggere delle ultime novità di qualsiasi genere, uno è frequencies.it, qui elencato nei siti amici. Ma dal momento che questo non è successo, in attesa che i “collaboratori” si sveglino dal letargo, soprattutto quelli che devono iniziare ancora a scrivere di musica, mi piace tornare su un disco del 1984 che, anche inconsapevolmente, davvero in tantissimi avranno avuto modo, almeno una volta, di sentirne anche solo dei frammenti, sparsi e campionati.
Apparentemente “E2-E-4” (per la cronaca una mossa di scacchi, basta vedere la cover) di Manuel Gottsching è un’opera che sembra piacere e mettere d’accordo sia gli appassionati di musica sperimentale, di rock, di “new age” (blah! che termine orribile) che di dance music.
Brevissimo bignami dell’autore: Manuel Gottsching è stato assieme a Klaus Schulze, alfiere del kraut-rock germanico nella prima metà dei ’70 con la sigla Ash Ra Temple. Durante un viaggio non ben definito, la leggenda narra che Gottsching affronta lo spostamento in aereo con un dilemma. Quale musica incidere, sull’allora cassetta da ascoltare con l’innovativo walkman? Trattandosi di un musicista, la migliore soluzione è quella di chiudersi nel proprio studio, con le proprie idee e con l’utilizzo di sintetizzatori, la sua chitarra, la progenia dei campionatori, e crea una lunga composizione di una cinquantina di minuti, composti da un tappeto sonoro minimale, generato da suoni di chitarra e electronics ripetitivi e sognanti, con una melodia costruita dalla sovrapposizione di vari paesaggi sonori.
Il disco inizia lentamente, con echi di tastiera rilassanti, alza leggermente il ritmo, fino al riff principale, la cui intera melodia diventa il tema sui cui sviluppare gli accordi ipnotici. Non mancano ovviamente riferimenti alla musica “circolare” e minimalistica di Terry Riley e Steve Reich… ma adesso basta, o mi faccio possedere dal demone del devoto e freddo recensore.
Il disco verrà edito solo anni dopo grazie all’amico Klaus Schulze (altro nume tutelare per la musica d’avanguardia ed elettronica tedesca, fin dagli anni ’70), e arriva, carico di suoni nuovi ed innovativi per l'epoca, nelle borse dei dj dell’allora nascente house made in Usa, che faranno loro un uso sempre più largo di “E2-E-4” nei loro set e nelle loro produzioni. Questo a dimostrare quanta riverenza abbiano mostrato, e mostrano, dj e musicisti della tanto spessa deprecata house e techno music verso suoni di altra provenienza e “spessore”, la riverenza che porta il disco di Gottsching ad essere un punto di congiuntura esplicito tra i soli apparentemente freddi, ma altrettanto fondamentali, ed innovativi suoni provenienti dalla Germania (senza nomi come Neu!, Can, Amon Duul probabilmente oggi non avremo incensato decine e decine di gruppi e musicisti) e i semi della dance europea e americana. Tralasciando i Kraftwerk, su cui andrebbero scritte pagine e pagine di ringraziamenti per l’influenza avuta sull’elettronica tutta, sull’hip-hop fino ai lady gaga monsters, la curiosità che riguarda il nostro bel stivale, è che “E2-E-4” sarà la genesi sonora per uno dei successi mondiali e punti fermi della dance mondiale, “Sueño Latino”, uscito nel 1989 dalla mente di dj quali , tra gli altri, Andrea Gemolotto e Claudio Collino, brano che tutt’ora continua ad essere inserito in numerosi set di dj di ogni luogo.
Un disco innovatore, la cui bellezza ed i suoi gradevoli suoni, riecheggiano ancora oggi in party ibizenchi, per chi ha la fortuna e l’età dalla sua per goderseli, così come per un proprio bel trip personale.
Per gli addicted della dance, su youtube trovate il video dello strepitoso remix di Derrick May... enjoy...

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