martedì 10 luglio 2012

La tempesta imperfetta, il riparo inesistente per anime irrequiete: “Take Shelter” (2011) di Jeff Nichols.


Presentato al Festival di Cannes del 2011 in una delle tante sezioni che sono sempre servite a smarrire preziose perle a favore dell'ennesimo reboot di uomini ragno, e vincendone il Gran Premio, “Take Shelter” non è altro che una immaginifica ricerca del posto perfetto per proteggersi da un maelstrom insondabile.


C'è una tempesta in arrivo, Curtis lo sa, lo ha visto negli incubi notturni che accompagnano la sua vita in una sperduta provincia dell’Ohio, notte dopo notte, incubi durante i quali perde tutti coloro che ama, la sua bella moglie Samantha e la figlia Hannah.
Curtis farà qualsiasi cosa in suo potere per proteggere la sua famiglia dalla tempesta, ma che tempesta è esattamente? Quella che ogni tanto sovrasta le nostre lucide menti, quelle che ci rendono figure opache e confuse  agli occhi degli altri ? Quando Curtis comincia a costruire un rifugio per la fantomatica tempesta nel cortile di casa - rischiando il lavoro, la casa e l'assicurazione sanitaria che serve a pagare il costoso intervento chirurgico per la figlia Hannah, sorda dalla nascita - la gente inizia a parlare, credendo di ritrovare in lui la figura della madre, ricoverata per oltre 30 anni per schizofrenia. Ma si possono davvero ignorare i “sogni” ? Teso, avvincente, e intelligente, Take Shelter è tanto una meditazione sulla malattia mentale quanto un excursus sulla sopravvivenza, personale, della famiglia, dei propri affetti. Della VITA stessa. Come un uomo al passo con la sua sanità mentale, la cui mente e corpo hanno iniziato a ribellarsi, Michael Shannon è intenso, disinvolto nel dipingere la lenta discesa di Curtis verso la follia (reale?), così come  Jessica Chastain da al personaggio della moglie il meglio nel mostrare le sue ansie e i suoi tentativi di comprendere.
Insieme ad “Another Earth” (2010) di Mike Cahill, una delle più belle ed emotive riflessioni sull’incertezza, sul doppio che alberga dentro ogni “anima” ( non saprei che altro termine usare ), sui sogni. Sul Cinema stesso.


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